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Posts Tagged ‘carabina cinghiale’

 

 

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La Sauer 303 è ad oggi la migliore semiautomatica presente sul mercato, qualità e peculiarità costruttive la mettono diversi gradini più in alto rispetto a tutto il resto che il mercato offre.  La bindella da battuta, il caricatore monofilare, la sciina integrata Isi Mount, la canna con diametro robusto, lo scatto, la sicura, sono tutti dettagli che analizzandoli confermano la superiorità del progetto Sauer. Naturalmente il costo della SAUER 303 va a doppiare il prezzo di tutto quanto la concorrenza offre, e se è certo che la qualità assoluta dell’arma giustifica il prezzo, c’è da dire che forse per l’impiego rude che ne fa il cinghialaio italiano questa arma rischia di essere superflua.

Alfredo Capozzi

 

 

 

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Parlare della Merkel sr1 è un vero piacere, perchè è un’arma moderna, con una linea molto particolare, davvero bella ed elegante. Come ergonomia è imbattibile, calza a pennello a tutti, la pistola del calcio è ben dimensionata, tramette sicurezza, ed aiuta ad avere la giusta trazione sul grilletto, l’astina è rotondeggiante, dalle dimensioni iideali per essere stretta da qualsiasi mano. Il brandeggio è rapidissimo, seguire il bersaglio in movimento è molto piacevole, in dotazione all’arma  vi è un’ampio assortimento di piastrine per permettere una regolazione del calcio sia in piega che in deriva.

Lo scatto è preceduto da una leggera precorsa, ma è davvero fantastico, anche provando a strappare sul grilletto, non si avrà mai “il colpo di dito”.

La qualità dei trattamenti superficiali di carcassa e legni  nella versione Standard non entusiasmano,  mentre nella versione Premium sono  francamente di qualità superiore e la venatura dei legni è molto bella e marcata.

L’otturatore scatta in maniera decisa, sotto il controllo di un pulsante di generose dimensione posto sul lato sx della carcassa. Lo sgancio del caricatore è comandato da una leva ambidestra che si “fonde” con il ponticello del grilletto, soluzione pratica e gradevole esteticamente. Gli organi di mira metallici sono di buona fattura, buone dimensione, ed ottima fruibilità, anche se il top come velocità di mira lo si raggiunge con un dispositivo ottico.

Una grande pecca di quest’arma sta nel calciolo, esso è in gomma di generose dimensioni, ma è troppo duro, sembra quasi di plastica. Il rinculo è ampiamente avvertito, ma comunque sempre dominabile. Sostituendo il calciolo originale con un Limbasaver ho ottenuti livell di confort di tiro davvero notevoli, ma credo che con qualsiasi altro calciolo tipo Kick eez, o Cervellati Microcell il rinculo e l’impennamento saranno dominati facilmente, e permetteranno al felice possessore della Merkel SR1, di avere la migliore semiautomatica del momento.

Il peso dell’arma con caricatore vuoto e magliette portacinghia è 3.300 grammi.

L’arma viene fornita di serie con un caricatore da 2 colpi, e come optional è disponibile un caricatore da 5 colpi. La nota positiva del caricatore da 5 colpi, è che se seppur garantisce un adeguato volume di fuoco, è poco sporgente, garantendo così nel contempo funzionalità ed estetica.

Lo smontaggio dell’arma è veloce e TOTALE, l’astina si smonta premendo un solo bottone, e poi agendo su un unico spinotto, sdoppieremo il gruppo canna/carcassa superiore, dal gruppo calcio/scatto/carcassa inferiore. A questo punto le operazioni di pulizia, saranno facili ed accurate.

Conclusioni.

La Merkel Sr1   è   un’arma meravigliosa, chiunque la comprerà,  avrà tra le mani la migliore carabina  per la caccia in battuta del momento. Senza nulla togliere a Benelli, Browning, ed H&K, questa SR1 nel suo complesso bastona tutti gli altri.

per contattare l’autore:      alfredo.capozzi@hotmail.it

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La prima impressione che trasmette quest’arma, è la “cattiveria”, ha un aspetto filante, ma con la sua livrea nera, ha un qualcosa di marziale, ed il cinghialaio non potrebbe cercare di meglio, poiché specie nelle poste del folto del bosco, quando i cinghiali giungono di gran carriera, e si sentono gli spari delle poste vicine, sembra davvero di essere in “guerra”.

Questa comfortec ha la canna da 56 cm, e la cosa potrebbe far pensare ad un’arma troppo pesante in punta, ma così non è, questa semiautomatica ha un bilanciamento perfetto, fantastico. Le dimensioni della pistola del calcio, e dell’astina, sono indovinate, e riescono davvero a far sentire i cacciatore un tutt’uno con l’arma; con tutte le regolazioni possibili, è quasi banale dire che quest’arma ce la si può fare su misura, poiché si può regolare, piega, vantaggio, e lunghezza del calcio (così come nella verisone in legno), ma vi è inoltre la possibilità di scegliere tra tre diverse altezze di guancialino.

Il sexy appeal di quest’arma sta però nella calciatura con tecnologia COMFORTECH, a chi è abitutato a smanettare con calibri vigorosi, questa calciatura apparirà di sicuro un’ancora di salvataggio.  Sparando e risparando, colpi singoli o colpi ripetuti in rapida successione, si ha modo di apprezzare due cose, la poca tendenza all’impennamento, e la possibilità di gestire l’arma senza sofferenze e batticuore. Ma vi è comunque una notevole dose di rinculo che si deposita sulla spalla, in pratica chi compra quest’arma non deve credere di trovare un rinculo avvertibile come semplice spinta verso dietro, ma deve prepararsi a ricevere una vera botta secca, ma il tutto sarà così lineare che il doppiare e triplicare il colpo sarà semplicissimo. E ripeto, l’impennamento è davvero su livelli contenutissimi.

Lo scatto di questa Comfortech è preceduto da una sostanziosa precorsa a vuoto, lo sgancio sembra quasi nascosto dalla precorsa stessa, ma avviene in maniera estremamente fluida, scongiurando in maniera assoluta il rischio del colpo di dito.

Corre voce che l’Argo in 9,3×62 ha problemi di inceppamento, è per questo che durante le prove, abbiamo sottoposto l’arma a veri e propri tour de force, con un vasto e  variegato assortimento di munizioni, e per l’esattezza RWS KS, RWS HMANTEL, RWS TUG, e diverse ricariche, con dosì soft e dose toste, con palle leggere, pesanti, spitzer e flat nose. MAI un inceppamento, o un riarmo affannoso.

Come ho già avuto modo di far notare nel precente articolo riguradante l’Argo 30-06, le voci di malfunzionamenti delle ARGO si sentono solo in determinati luoghi, e solo in certe armerie, ma il terreno di caccia e le prove pratiche, smascherano sempre queste sciocche e pretestuose dicerìe.

La precisione è in linea con le attese e con le concorrenti, anche in questo caso, così come nella Argo 30,06 , non ho notato i vantaggi che la tecnologia criogenica dovrebbe dare in termini di ristrezza di rosate dopo  numerose serie di colpi.

Conclusioni:

la Comfortech 9,3×62 è oggi davvero la migliore soluzione per insidiare il cinghiale. E’ potente, bella, si impugna benissimo, è leggera, ed ha un rinculo/impennamento poco significativo. In attesa di nuove proposte, ad oggi non vi è un’altra semiautomatica capace di unire tante caratteristiche positive tutte insieme.

Cliccando sul video successivo, potrete vedere una filata di tre colpi, in rapida successione. Per trasparenza, ed onore di cronaca, riferisco che le munizioni utilizzate sono delle Lapua Mega 286 grani, ricaricate, con una Vo di 685 m/s.

per contattare l’autore  alfredo.capozzi@hotmail.it

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Maurizio Dionisi da Roma con un verro abbattuto in Umbria con una Speer 270

Di sicuro è un’arma che non piace a tutti, anche se nella nuova versione, è leggermente meno brutta di prima. L’esemplare che ho avuto modo di provare era calibrato in 9,3×62, un matrimonio tutto tedesco, ma dai risultati molto positivi nella caccia al cinghiale in  battuta.

Veniamo subito all’analisi dell’impugnatura dei legni, vi è una sensazione di contrasto impugnando la pistola e l’astina, poiché la pistola del calcio è ben proporzionata e permette davvero una presa solida che trasmette sicurezza ed aiuta ad andare in punteria velocemente, viceversa l’astina , per quanto ridisegnata, è troppo larga e squadrata nella parte dove vi è la presa della mano, e potrebbe nei soggetti con mani piccole e/o normali, provocare dei veri e propri punti di fastidio al tiratore, aiutando ben poco ad avere una presa salda.

Lo scatto è davvero valido, sicuramente tra i migliori della categoria.

Il caricatore è massiccio, e vi è disponibile anche quello da dieci colpi, che funziona sempre impeccabilmente, a patto che vengano inserite non più di nove cartucce.

L’arma spara bene, precisa e molto stabile, seppur in 9,3×62 impenna molto poco, per un ulteriore miglioramento, sull’esemplare in prova dopo aver testato il calciolo originale in gomma, abbiamo applicato il calciolo Remington Supercell, ed il risultato è stato entusiasmante.

Questa carabina è stata consegnata con delle mire metalliche davvero orrende, al limite dell’inservibile, in pratica la tacca era nera e molto stretta ed il mirino ugualmente nero, considerando che pure il cinghiale è nero vi lascio immaginare… E’ comunque disponibile la versione con mire “battuta RIB” con inserti al trizio, davvero ottime, ma è bene farsele montare come mire di serie quando si acquista l’arma, poiché prendendole come componente “after market” si dovranno tirare fuori oltre 100 euro. Per chi è amante dell’ottica è disponibile la sciina Weaver, in versione originale HK oltre ad altri e svariati tipi di attacchi, capaci di soddisfare ogni gusto ed esigenza.

Volendo sintetizzare dico che la H&K SLB2000 Light Plus è un’arma non bella,  ma  funziona impeccabilmente, va in punteria veloce, ed è precisa, quindi “o si ama o si odia“.

Maurizio Dionisi da Roma con un verro abbattuto nella Maremma laziale con una Brenneke TUG 293


per contattare l’autore : alfredo.capozzi@hotmail.it

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